da il POST, 10 ottobre 2014
Malala Yousafzay
Malala Yousafzai è un ragazza pakistana di 17 anni, che da tempo si batte per l’affermazione dei diritti civili e il diritto all’istruzione delle donne nei paesi musulmani. È diventata molto conosciuta in seguito all’attacco subito nel 2012, quando fu colpita alla testa e al collo da un colpo di pistola sparato da un talebano, mentre stava tornando a casa da scuola a Mingora, nella valle di Swat. Tre anni prima aveva scritto un testo raccontando il caos della città in cui viveva e i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani. Il testo fu pubblicato sul sito della BBC e circolò molto in Pakistan.
La storia di Malala in questi anni è stata raccontata da molte testate internazionali. Il primo ministro pakistano le assegnò la prima edizione di un “Premio nazionale per la pace” e un assegno da circa 4000 euro. Yousafzai in altre occasioni ha detto di voler creare da grande un partito politico e darsi da fare per le ragazze della sua zona. I talebani del Pakistan l’avevano da tempo inserita in un elenco di persone da colpire perché responsabili della diffusione del “secolarismo” nella zona. Il portavoce dei talebani, dopo aver rivendicato l’aggressione del 2012, aveva detto che Malala Yousafzai si è resa responsabile di “oscenità” che andavano “fermate”. Malala è così diventata una delle attiviste più conosciute al mondo. Nel 2013 ha tenuto un discorso durante l’Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite, a New York. Il suo intervento, in cui aveva parlato soprattutto della condizione femminile nel suo paese, aveva raccolto un grande consenso ed era circolato molto online e sui principali media di tutto il mondo. Davanti all’assemblea, Malala aveva spiegato che “i libri e le penne sono le armi più potenti” e che “l’educazione è l’unica soluzione”. Parlando del suo attentato, si era anche rivolta direttamente ai talebani, chiarendo che “se pensavano di farci tacere con l’uso dei proiettili, non ci sono riusciti”.
Malala Yousafzai è la persona più giovane a essere stata mai insignita con un premio Nobel.
Kailash Satyarthi
Kailash Satyarthi, 60 anni, è un attivista indiano che dagli anni Novanta si occupa di difendere i diritti dei minori in particolare in India. Satyarthi ha svolto delle campagne anche a livello mondiale: è stato coinvolto nelle attività del “Global march against child labor”, un grande e importante movimento che si occupa della difesa dei diritti dei minori e che ha come principali obiettivi la protezione dei diritti di tutti i bambini – specialmente il diritto di ricevere un livello minimo di istruzione – e l’eliminazione dello sfruttamento minorile sui luoghi di lavoro.Satyarthi lavora da diversi anni per la Bachpan Bachao Andolan, un gruppo indiano impegnato nella difesa dei diritti dei minori e nella lotta contro il traffico di esseri umani. Ha lavorato anche con la South Asian Coalition on Child Servitude (SACCS), un’organizzazione indiana nata nel 1989 che nel corso degli ultimi 25 anni si è impegnata a difendere i diritti di oltre 40mila minori impiegati in condizioni di sfruttamento: con SACCS Satyarthi ha messo in piedi alcuni progetti in diverse città e paesi dell’India, partendo dall’idea che “liberare” i minori da condizioni di sfruttamento non sia sufficiente, se non gli si dà loro altre alternative.
Un articolo sui discendenti di persone schiavizzate in Iraq
Sito dedicato al patrimonio culturale del Mali
Due trasmissioni a cura di Rai Radio 3 su una nuova corrente dell'archeologia che indaga le tracce della schiavitù
Quattro puntate a cura di Rai Radio 3 dedicate a rivoluzionari africani diventati Presidenti
12 episodi sulla nuova scena artistica africana
Il Centro per la Cooperazione Internazionale organizza il percorso formativo "Le Afriche Oggi: chiavi di lettura, sfide, prospettive" che propone una serie di corsi interamente online, alcuni introduttivi e altri di approfondimento, dedicati all'Africa contemporanea.
Esposizione online dedicata al Museo Indiano di Bologna, a cura di Luca Villa
Marcella Emiliani ha pubblicato una "Storia dell'Isis" in sei puntate sulla rivista svizzera Azione