Un percorso letterario in Africa Sud-orientale

Una breve raccolta di romanzi, storie e testimonianze che raccontano di terre e personaggi di una delle zone del continente africano più culturalmente ricche e stimolanti. Dalla Tanzania al Kenya, tra amori, percorsi di vita, società, politica e vicende s

Argomento: Africa, Bibliografie

Said A. Mohamed, Separazione, Iride Edizioni, 2005.
Collocazione: III.35 M MOHA

Questo romanzo, il cui titolo originale è Utengano (1980), è una delle prime testimonianze critiche della società zanzibarina indipendente e post-rivoluzionaria. Narra la storia di Bwana Maksuudi, leader prepotente e corrotto che, distrutto nel pubblico e nel privato ad opera di due donne, vittime dei suoi soprusi, trascina con sé nella rovina tutta la sua famiglia. La narrazione, sebbene ancora permeata dagli ideali socialisti dei giovani scrittori tanzaniani, trasmette i dubbi e i timori nei confronti della dirigenza politica africana succeduta al governo coloniale, non solo per aver ceduto alle tentazioni del potere, ma per la sua frantumata identità culturale e politica, nominalmente rivoluzionaria, ma in fondo estranea agli aspetti della modernità.








Abdulrazak Gurnah, Sulla riva del mare, Garzanti, 2002.
Collocazione: III.35 M GURN

È il pomeriggio del 23 novembre. All'aeroporto di Gatwick atterra Saleh Omar. Con sé porta solo una borsa, dentro la quale c'è una scatola con dell'incenso e poco altro. Aveva un negozio, una casa, una moglie, una figlia. Ora è solo un profugo in cerca d'asilo, la sua unica difesa è il silenzio.
Lo stesso giorno Latif Mahmud, poeta e docente universitario che ha scelto l'esilio, medita nel suo appartamento londinese sulla sua famiglia e sul suo paese, che non rivede ormai da tempo. Il paradiso, che i due uomini hanno dovuto abbandonare è lo stesso: Zanzibar, l'isola dell'Oceano Indiano spazzata da venti che portano con sé gli aromi di mille spezie, ma anche uno straordinario intreccio di culture e di storie. Toccherà al professor Latif Mahmud cercare di capire cosa si nasconde dietro i silenzi di Saleh Omar.

E così verremo catturati da un intreccio di seduzioni e di inganni, di amori e di tradimenti, in un paese che si sta affacciando all'indipendenza.
Attraverso una vicenda complessa e ricca di mistero ambientata in un'epoca di drammatiche convulsioni politiche, Abdulrazak Gurnah ha scritto un romanzo sul tema dell'esilio, uno dei grandi drammi del nostro tempo. Tra Oceano Indiano e Canale della Manica,
Sulla riva del mare ci ricorda che il racconto e lo scambio di esperienze possono offrirci la possibilità di ritrovare noi stessi e gli altri.







Abdulrazak Gurnah, Il disertore, Garzanti, 2006.
Collocazione: III.35 M GURN

Un plumbeo mattino del 1899. Una cittadina affacciata sulla costa africana dell'Oceano Indiano, non lontano da Mombasa (Kenya). Hassanali è diretto verso la moschea, quando dal deserto emerge la sagoma di un inglese, che crolla esausto ai suoi piedi. Martin Pearce, viaggiatore, scrittore e studioso dell'Oriente, è allo stremo delle forze. Hassanali lo soccorre e lo porta nella casa dell'unico bianco della cittadina, l'ufficiale Frederick Turner. Quando Pearce torna a ringraziare Hassanali per averlo salvato, incontra anche sua sorella Rehana. È un incontro fuggevole, ma Pearce resta immediatamente affascinato dal suo sguardo e dall'aura di incombente tragedia che promana dalla sua figura. Così, in questa città ai margini dell'impero britannico, decadente e quieta, nasce una appassionata storia d'amore, destinata a riverberarsi per tre generazioni e in tre continenti – fino alla Zanzibar degli anni Cinquanta.
Abdulrazak Gurnah è cresciuto a Zanzibar, dove s'incontrano l'Africa e l'Occidente, il mondo arabo e l'Asia, conosce le difficoltà e le ricchezze del confronto tra culture.
Il disertore racconta le vicende di una terra affascinante, in un romanzo ricco e necessario, che si chiude – dopo oltre mezzo secolo – con un altro amore proibito. Le vicende personali e la grande storia s'intrecciano, dagli orrori del colonialismo alle speranze rivoluzionarie dell'indipendenza.







Abdulrazak Gurnah, Paradiso, Garzanti, 2007.
Collocazione: III.35 M GURN

Kenya, alla vigilia della prima guerra mondiale. Yusuf ha solo dodici anni quando suo padre lo affida allo Zio Aziz, un ricco mercante. Vicino a Mombasa, nella bottega di Aziz, il ragazzo scopre che non si tratta di suo zio, ma del suo padrone. Venduto per pagare i debiti del padre, è costretto a lavorare duramente. Poi un giorno Aziz decide di portarlo con sé per un lungo viaggio all'interno del continente africano. Yusuf conosce la morte e la violenza e impara le difficili regole di convivenza di un mondo sull'orlo del conflitto, dove musulmani, missionari cristiani e indiani coesistono in un fragile equilibrio. Al ritorno Yusuf è un altro: un giovane robusto e avvenente. È ancora schiavo, ma a dargli la libertà del cuore c'è l'amore, quello per la giovane ancella della padrona, Amina. Ma la ragazza cela un terribile segreto e, mentre il colonialismo europeo stringerà le sue maglie sul continente africano, Yusuf capirà il cammino che dovrà intraprendere.








Flavia Aiello Traore, Taarab iko wapi?, Iride Edizioni, 2006.
Collocazione: III.35 M AIEL

In questo volume sono raccolti memorie, protagonisti, testi e contesti di un genere tipico della tradizione popolare swahili a Zanzibar, il toarab, forma di poesia cantata con un accompagnamento strumentale che rielabora le sonorità della cultura musicale arabo-islamica con influenze africane, indiane e occidentali. Amatissimo in Africa Orientale e in particolare nelle comunità swahili, a Zanzibar questa forma performativa, immancabile in varie occasioni della vita sociale, specie quella cittadina, dai matrimoni alle festività laiche e religiose, viene considerata intrinseca alla stessa identità culturale dell'isola. Spesso sommariamente definite delle semplici canzoni d'amore, le poesie cantate taarab costituiscono invece da sempre uno spazio simbolico significativo per le costruzioni identitarie nella complessa società zanzibarina, dando vita ad una molteplicità di forme, dal taarab aristocratico della corte dei Sultani a quello popolare di Siti binti Saad, dal kidumbak alla musica orchestrale, dal toarob femminile a quello moderno, generi che testimoniano splendidamente la versatilità e la ricchezza della cultura swahili.

Ritratti d’autore:

Said Ahmed Mohamed Khamis è nato nel 1947 a Zanzibar ed è uno degli autori swhaili più rinomati. Dopo aver studiato all’Università di Dar es Salaam, ottenne nel 1984 il dottorato di ricerca presso l’Università Karl Marx, a Lipsia, nella Germania dell’est. Successivamente fece ritorno a Zanzibar dove venne nominato direttore dell’istituto “Swahili e lingue straniere”, oggi parte integrante dell’Università Statale di Zanzibar. Si trasferì in Kenya dove continuò la sua professione, anche all’Università di Nairobi, per poi essere nominato professore all’Università degli Studi Stranieri di Osaka, in Giappone. Dal 1997 insegna all'Università di Bayreuth, in Germania ed è uno degli autori più letti in Kenya e Tanzania.










Gurnah Abdulrazak è uno scrittore tanzaniano, nato a Zanzibar nel 1948. Dal 1980 al 1982 insegnò presso ll’Università Bayero Kano in Nigeria, e oggi insegna all'Università del Kent, in Inghilterra. Ha scritto sei romanzi, tra cui Paradise (Paradiso), finalista al Booker e al Whitbread Prize nel 1994.






A cura di Denis Gurschler

agosto 2012

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