La "rivincita" delle donne giapponesi

Così come esiste un archetipo muliebre amato dagli uomini attraverso i secoli, nello stesso modo vi deve essere un genere di donna da essi eternamente temuto, possibile proiezione dei mali insiti nella natura maschile”.- Fumiko Enchi, Maschere di donna.

 

Fumiko Enchi, Il sentiero dell'ombra, Firenze, Giunti, 1987.

Giappone, fine Ottocento. Tomo è educata ai valori dell'ideologia confuciana: famiglia e sottomissione. Il suo compito è partorire figli maschi, educarli e prendersi cura del marito e della casa. Una vita di sofferenza che giunge prematuramente alla fine e il cui unico conforto è la conversione alla fede buddhista che le concede una possibilità di vendetta: in assenza di un funerale appropriato, lo spirito del defunto ritornerà a tormentare i vivi.

 

 Fumiko Enchi, Maschere di donna, Venezia, Marsilio, 1999.

La gelosia femminile che diventa forza distruttiva. La poetessa Togano Mieko, all'apparenza forte ed impassibile come una maschera del teatro nō, in realtà è lacerata dal rancore nei confronti del marito infedele. La sua vendetta richiederà molti anni.

 

Haruki Murakami, La ragazza dello Sputnik, Torino, Einaudi, 2001.

Un giovane è innamorato di Sumire, una donna impulsiva, disordinata e con ambizioni di scrittrice. Ma Sumire è innamorata di un'altra donna, un'imprenditrice quarantenne bellissima e affascinante. I destini dei tre protagonisti si uniscono senza mai congiungersi.

 

Natsuo Kirino, Le quattro casalinghe di Tokyo, Vicenza, Neri Pozza, 2008.

Quattro operaie del turno di notte di una fabbrica giapponese di cibi pronti: l'amicizia, le relazioni con gli uomini e un delitto che unisce i loro destini.

 

Natsuo Kirino, Real world, Vicenza, Neri Pozza, 2009.

In un affollato quartiere di Tokyo, quattro studentesse vengono ingaggiate da un giovane vicino di casa, che ha appena ucciso la madre, per un compito particolare: scrivere un manifesto filosofico sull'omicidio che lo metta al centro dell'attenzione mediatica.

 

Yu Miri, Scene di famiglia, Venezia, Marsilio, 2001.

Sumi è una giovane progettista d'azienda. Vive con il fratello e la madre che ha abbandonato, per il suo amante, il marito e l'altra figlia. Questa, un'aspirante attrice, riesce a ricongiungere la famiglia per realizzare un documentario televisivo. La telecamera mette in scena una famiglia felice, mentre in realtà regnano l'astio e l'odio.

 

Inside and other short fiction- Japanese women by Japanese women, foreword by Ruth Ozeki, Tokyo, New York, London, Kodansha International, 2006.

Otto brevi racconti che ritraggono la donna nel Giappone di oggi. Non più docile, permissiva e sottomessa come in passato ma indipendente e sicura, che ha raggiunto una libertà economica e sessuale senza precedenti in questo paese.

 

 

  • Fumiko Enchi (Tokyo, 1905-1986). Inizia la sua carriera con opere teatrali e racconti, per poi dedicarsi ai romanzi. Nel 1985 fu insignita del Bunka Kunshō (Ordine al merito della cultura), la massima onoreficenza esistente in Giappone.

     

  • Haruki Murakami (Kyoto, 1949). Autore di romanzi e saggi e traduttore di narrativa americana. Prima ricercatore e poi professore associato presso l'Università di Princeton, ha vissuto per un certo periodo negli Stati Uniti e in Italia dove scrive il suo romanzo più famoso, Norwegian Wood.

     

  • Natsuo Kirino (Kanazawa, 1951). Famosa soprattutto per i suoi romanzi gialli, nel 1997 ha vinto il Grand Prix for Crime fiction con il romanzo “Le quattro casalinghe di Tokyo”, da cui è stato tratto anche il film “Out” nel 2002, diretto da Hideyuki Hirayama.

     

  • Yu Miri (Kanagawa, 1968). Di origini coreane, non riesce a terminare gli studi a causa di episodi di discriminazione razziale. Prima attrice teatrale, attualmente è una delle più famose autrici di narrativa e saggistica dell'ultima generazione. Vive a Tokyo.

 

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