Iraq: distruzione di una nazione

Da venerdì 26 febbraio 2021 alle 21.10 su Rai Storia, un documentario in quattro puntate. Di Jean-Pierre Canet. Introduzione di Marcella Emiliani

Argomento: Iraq

Iraq: distruzione di una nazione. 

Una straordinaria produzione francese con la regia di Jean-Pierre Canet, con immagini da archivi internazionali e testimonianze inedite, che ripercorre il vortice che ha portato alla distruzione di quell’antico Paese sulle rive del Tigri e dell'Eufrate. Quattro puntate (L'alleato - Il nemico - Il condannato - Il fantasma), introdotte  da Marcella Emiliani, storica del Medio Oriente

Da venerdì 26 febbraio 2021 alle 21.10 su Rai Storia. Quattro puntate (L'alleato - Il nemico - Il condannato - Il fantasma)

Il primo terrorista suicida a farsi esplodere allo Stade de France negli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 era iracheno. Come è potuto accadere che lui e una parte del suo popolo si sia gettata tra le braccia dell’ISIS? La risposta è negli ultimi 40 anni della storia di quel Paese, raccontati dal documentario francese “Iraq, distruzione di una nazione”.
Dagli anni Settanta, con la presa del potere del giovane Saddam Hussein nel 1979, sino al Califfato dell'Isis che si instaura nel 2014; dal Saddam prezioso alleato armato dall'Occidente in funzione anti-iraniana (nella lunga guerra contro Teheran che si trascina tra 1980 e 1988 finendo con un nulla di fatto e un milione di vittime) al Saddam che dell'Occidente diventa invece il grande nemico, dopo l'invasione del Kuwait del 1990 e la Prima guerra del Golfo nel 1991. E ancora, dagli anni del duro embargo internazionale, che colpisce mortalmente la popolazione assai più che il regime, sino alla Seconda guerra del Golfo, lanciata nel 2003 dagli Stati Uniti di Bush jr. (per via di 'armi di distruzione di massa' mai rinvenute), che porta alla caduta del regime di Saddam ma anche all'inizio di nuove tragedie. Caduto il tiranno, infatti, il mosaico di popoli e tendenze religiose irachene entra in conflitto e nel caos che si diffonde è il terrorismo a trovare radici e reclute per attentati, coinvolgendo così nuovamente i Paesi dell'Occidente. 


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