Viaggio nel teatro moderno iraniano tra tradizione e invenzione di tradizione

di Valeria Ianniello (Bologna, Centro Amilcar Cabral, 2015)

Diversi studiosi hanno definito il teatro moderno persiano come una copia del teatro occidentale, alcuni dichiarando addirittura che il teatro in Iran non esiste fino all'incontro con l'Occidente, nel XIX secolo. L'Iran, in realtà, possiede già dall'antichità un teatro rituale molto vivace e un teatro popolare che non deve niente all'Occidente. Questo breve saggio, dopo un rapido excursus sul teatro di “tradizione”, si occupa del teatro moderno, analizzato nel suo contesto storico-politico. Per quanto nasca (anche) da un incontro/scontro col mondo occidentale, il teatro moderno persiano ha saputo crescere e rinnovarsi in un'invenzione di tradizione, grazie al lavoro di autori e registi che hanno dato vita a un teatro originale, contemporaneo e tradizionale allo stesso tempo, capace di rappresentare la sua società.

Valeria Ianniello si è laureata in Lingue e culture dell'Asia e dell'Africa, indirizzo studi iranici presso l'Università di Bologna. Ha vissuto per un anno a Parigi dove si è occupata di cinema e teatro e, nel 2013/2014, in Iran, dove ha lavorato presso la Scuola dell'Ambasciata italiana Pietro della Valle di Teheran. Ha tradotto alcuni Charand parand di Dehkhodâ per la rivista “Meykhane”. Attualmente insegna nella scuola primaria.

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